mercoledì 26 marzo 2008

Callisto Cagnato ed il boccaglio ed Enza Sessa

Premessa: ho sempre trovato Verdone molto "fisico" sulla scena e questo ha sempre reso i suoi personaggi vincenti perchè molto concreti, grotteschi nelle loro sfaccettature caratteriali. Per questo molto divertenti. Caricature di personaggi che vediamo nei locali, in vacanza, credo ovunque. C'è un pò di Callisto Cagnato, il professore di storia dell'arte molto rigido con gli altri ma mai con se stesso, in me. Cinico nei confronti del sesso, fa di tutto per mostrarsi all'altezza di chiunque, di qualunque situazione e di qualunque luogo. Maschera che spesso si indossa, indosso, indossavo, per potermi auto-convincere di essere all'altezza di ogni situazione. C'è un pò di Enza Sessa, moglie del coatto Moreno Vecchiarutti, in me. Alla perenne ricerca di conferme da parte del proprio uomo, non si accorge che le migliori conferme potrebbe trarle da lei stessa, sola e come donna. C'è un pò di Leo, il boy scout tardone (sia d'età sia di comprendonio) che gestisce ogni evento della vita con "è andata così", in me. Forse c'è un pò di qualsiasi caricatura in noi. Il film è divertente, secondo e terzo episodio da risata continua. Consiglio per seratina divertente, con amici o partner. Soprattutto se quest'ultimo ha sempre più bisogno di ridere, o semplicemente sorridere.... senza momentanei pensieri.

martedì 25 marzo 2008

Il club della moda, quello vero







Mi sto cominciando a divertire...
...ed a fare leggermente "la figa"....

Enjoy!

venerdì 21 marzo 2008

Hut - Chapèu - Chapeau - Hat - Hoed - Hatt - Sombrero

....tanto di "cappello".
Ho letto di lei, tanto, ho sentito racconti di lei, ho visto lei...
Avete presente la sensazione-emozione provata nel leggere-sapere-osservare un qualcosa che per se stessi è semplicemente affascinante? Cita un noto dizionario della moda:

Personaggio emblematico del mondo della moda, con il gusto della provocazione colta e irriverente: per vocazione estetica, per professione editoriale, per inclinazione, appassionata e originale raccoglitrice e collezionista di "pezzi" di abbigliamento (trappole estetiche), ma anche di libri, di oggetti, di musica, di "cose", che liberamente interpreta con una precisa finalità: estetizzare il "momento contemporaneo". Pezzi, oggetti (a volte anche parole) ricercati, scavati in peregrinazioni in tutto il mondo, con un raro talento e un occhio sensibile al famoso "quid". In questo esercizio costante, ha avuto due eccellenti maestri: il marito (sposato a New York nel 1962) Alfa Castaldi, fotografo, personaggio di vasta ed eclettica cultura, e l'inglese Vern Lambert eccentrico collezionista di abiti antichi. Sempre seguendo un suo personale fantasioso filone di sottile humor, di moderno e ironico divertimento, una particolare logica-illogica, un del tutto personale "egotrip", gli abiti da collezione-non collezione di Anna Piaggi sono via via usciti da armadi e minuziose catalogazioni, per trasformarsi nel vissuto quotidiano. Abiti da indossare su un astratto ideale palcoscenico, in una fantasiosa interpretazione, tra razionale e irrazionale, avente, come punto di riferimento, la moda e come finalità una provocazione moderna. Abbinamenti, contaminazioni, accostamenti che coinvolgono anche il linguaggio diverso e creativo (vedi per esempio le sue famose presentazioni per le collezioni Missoni). Sul filo assolutamente originale di una vocazione coltivata per professione, di una rara sensibilità, di una inventiva, capace di interpretare stili, mode, epoche, musica, oggetti, Anna Piaggi si muove in un mix dissacratore ostentato con suprema intelligente indifferenza e padronanza assoluta dell'effetto. È milanese, di educazione e formazione classica, inizia come traduttrice per la casa editrice Mondadori, diventa giornalista di moda negli anni '60, quando viene chiamata sempre dalla Mondadori come fashion-editor per l'esordiente mensile Arianna, a cui imprimerà il segno forte e innovativo di un gusto moderno, nuovo e dove lavora in tandem con il marito Alfa Castaldi, che diventerà uno dei più noti e intelligenti fotografi italiani; con lei collaborerà come redattrice Anna Riva. Negli anni '70, Anna sarà "editor at large" per la Condé Nast e introdurrà con i suoi servizi speciali grandi fotografi come Chris von Wangenheim, Giampaolo Barbieri e naturalmente Castaldi. Dall'81 all'84 studia il progetto e dirige Vanity (Condé Nast), un sofisticato e interessante esperimento di ricerca di un nuovo linguaggio, impostato su una trama di straordinari disegni, con il grande artista americano Antonio Lopez e introduzioni di argomenti forse troppo sofisticati e difficili per quei lontani tempi, travolti da un frenetico consumismo. Nell'88 inizia su Vogue Italia la sua rubrica (divenuta cult), "D.P. Doppie Pagine di Anna Piaggi" che tuttora prosegue e che, dopo dieci anni, ha dato vita al libro Fashion Algebra (Leonardo Arte, '99), incredibilmente ricco di personaggi, spunti, rimandi, citazioni con un linguaggio reinventato, dalla sonorità personalissima ma sempre estremamente informato, documentato, costantemente "avant-garde". Ha un peso internazionale, questa giornalista-esteta dalle vibranti antenne, questa scrittrice sofisticata, questa ricercatrice acuta di fatti (misfatti), cose e casi, personaggi emergenti, famosi, sconosciuti. Sia nell'approccio agli argomenti, sia nella brillante scrittura, sia negli accostamenti che spaziano sui più diversi temi della cultura moderna e del costume attuale, raggiunge un raro vertice di stimoli visuali, azionando misteriose molle di provocazione culturale. È stata per diversi anni ('93-97) opinionista di moda e società su Panorama e ha collaborato ai vari Vogue internazionali. Dall'87 all'89 cura una rubrica di moda e costume per L'Espresso Più. Il celebre stilista Karl Lagerfeld (Chloé, Chanel, Fendi) l'ha scelta a sua musa e le ha dedicato, negli anni '80, un fantasioso libro Anna-chronique (Longanesi, '86) di cui Anna Piaggi è l'assoluta eroina-interprete, raccontata con i disegni di Lagerfeld attraverso eventi straordinari e situazioni oniriche: la ricerca è di Vern Lambert, il testo della stessa Anna Piaggi. Il libro è stato pubblicato anche da Thames Hudson con il titolo A Fashion Journal.

Il salame

Una donna è geneticamente ben predisposta al salame. Di qualsiasi natura questo sia. Non so se sia per la forma fallica o per la derivazione suina (per lo più, non sempre). Ma date una salame ad una donna e questa vi ringrazierà. Pensiero veloce e brillante avuto durante una pausa "lavoro", in cui si "sfettlava" un salame in compagnia e si rideva a crepapelle, mangiando fettone alte un dito con cracker "dietetici senza sale e grassi aggiunti". Però il salame era di puro suino, nostrano. Morbido. Da qualche parte la "maialata" si doveva pur fare.

giovedì 20 marzo 2008

Finalmente....

....riesco a mostrarvi ciò che è stato un gran spettacolo.



wuuuuuuuu, tre metri sopra il pelo

Tu, omino dei miei sogni, dopo 10 anni mi fai rizzare ancora il pelo (delle braccia) all'ascolto di questa canzone.
Grazie, di cuore.

You, man of my dreams, make my hair raising listening this song.
Thank you very much.

(in inglese poichè lui mi possa leggere e capire, gli manderò il link a questo blog... potrebbe nascere una storia molto LOVE SEX MONEY).


I hurt myself today
To see if I still feel
I focus on the pain
The only thing that's real
The needle tears a hole
The old familiar sting
Try to kill it all away
But I remember everything

What have I become?
My sweetest friend
Everyone I know
Goes away in the end
You could have it all
My empire of dirt
I will let you down
I will make you hurt

I wear this crown of shit
Upon my liar's chair
Full of broken thoughts
I cannot repair
Beneath the stain of time
The feeling disappears
You are someone else
I am still right here

What have I become?
My sweetest friend
Everyone I know
Goes away in the end
You could have it all
My empire of dirt
I will let you down
I will make you hurt

If I could start again
A million miles away
I would keep myself
I would find a way

martedì 18 marzo 2008

Forse è il momento....


Vi sto scrivendo da un MacBookPro di ultima generazione.
La voglia di tramutare i tasti in parole aumenta con questo gioiello.
La voglia di volatilizzare i risparmi è tanta.... lo vorrei bianco.
Dopo Pasqua.... potrei lanciarmi e capovolgere il mio concetto di comodità tecnologica.

domenica 16 marzo 2008

www gesti eclatanti

Adoro le sorprese. Molto probabilmente perché mi diverto con le novità.

Adoro farle; riceverle mi ammalia e “paralizza” benevolmente.

Mi è stata fatta una sorpresa. E sono rimasta stupita da questa.

Una passeggiata a quasi 2.000 metri di altezza sulla neve.

Beh, è stata una sorpresa anche se mi era capitato di dire più volte “mi piacerebbe passeggiare parlando anche in silenzio mano nella mano”.

Un piccolo input, ma innocente. Una frase detta in modo veloce per esprimere un piccolo desiderio, un qualcosa che mi andava di fare in quel momento.

Ma anche in tanti altri momenti, nel momento della sorpresa…. E forse sempre.

Presa e catapultata a 2.000 metri in un pomeriggio di marzo, quando ormai è primavera… per potermi far camminare sulla neve. Ma non camminare sulla cima più alta dei nostri Appennini semplicemente.

Camminare per 2 ore mano nella mano parlando anche in silenzio. Sulla neve con gigantesche ciaspole per non affondare, cadere, scivolare.

Credo che anche gli Alpaki giganti biondi che non hanno mai fatto “gesti eclatanti” stiano imparando. E molto bene.

E siano anche più bravi di me.


giovedì 13 marzo 2008

Raccontare il consumo - Strumenti per l'analisi

Questo post vuole essere una nota integrativa di ciò che è stato il mio lavoro ed il "nostro" lavoro (mi rivolgo alla "vera" autrice, Maura, ed agli altri collaboratori).

Il tema del consumo, il suo senso ed il suo svolgersi quotidianamente in un frangente quasi narrativo è ancora uno degli argomenti più attuali di ricerca e discussione nel panorama socio-economico. La società è ciò che mette in moto l'economia. La società è composta da consumatori e noi siamo tutti consumatori in quanto "viventi". Vivere necessità il consumo.

Continueremo a parlarne mercoledì 26 marzo alle ore 18.00 - Palazzo Soragna, Strada al Ponte Caprazucca 6/a (Gruppo Giovani dell'Industria di Parma).

Aldo Tagliaferro, giornalista di Economia, introdurrà una sessione molto interessante di discussione sul tema del consumo ed il suo senso oggi.
Lieta di avervi con me.
Servirà l'invito all'evento. Chiedetemelo senza riserve.

Raccontare il consumo - Strumenti per l'analisi, a cura di Maura Franchi - FrancoAngeli


mercoledì 12 marzo 2008

Ho imparato...

Ho ricevuto un'e-mail oggi molto carina. Non posso ignorarla.

Ho imparato... che nessuno è perfetto...
Finché non ti innamori.
Ho imparato... che la vita è dura...
Ma io di più!!!
Ho imparato...
che le opportunità non vanno mai perse.
Quelle che lasci andare tu...
le prende qualcun altro.
Ho imparato... che quando serbi rancore e amarezza la felicità va da
un'altra parte.

Ho imparato...
Che bisognerebbe sempre usare parole
buone...Perchè
domani forse si dovranno rimangiare.
Ho imparato... che un sorriso
è un modo economico per migliorare il tuo aspetto.
Ho imparato....
che non posso scegliere come mi sento...
Ma posso sempre farci qualcosa.
Ho imparato... che
quando tuo figlio
appena nato tiene il tuo dito nel suo piccolo pugno... ti ha agganciato per
la vita.

Ho imparato... che tutti
vogliono vivere in cima
alla montagna....Ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la
scali.

Ho imparato... che bisogna godersi
il viaggio e non pensare solo alla meta..

Ho imparato...
che è meglio dare consigli solo in due
circostanze...
Quando sono richiesti e quando ne dipende la vita.
Ho imparato...
che meno tempo spreco...
più cose faccio.

martedì 11 marzo 2008

Chiù pelo pè totte....

What a such orgasm!!!

Sputare nel piatto in cui si mangia

Giorni fa ho scritto dell'emozione provata alle sfilate di Milano durante la settimana della moda. Ieri in ufficio è arrivato il dvd contenente l'intera kermesse a cui ho partecipato: vedere il mio testolino da furetto sbucare in seconda fila durante il via vai di passi veloci e "tacchettanti" mi ha fatto ri-sorridere. Ha fatto emozionare anche mia madre, che, ieri sera, si è sorbita il dvd per 3 volte cercando di vedere dove ero seduta e cosa stessi facendo durante lo show.
Scrissi: "tutta fuffa".
Beh si, lo ammetto.
Però stamane, al mio arrivo in ufficio, e dopo aver aperto un pacchetto sopra la mia scrivania, ho dovuto ritrattare per la sesta volta. La nuova pochette di Prada dentro ad un involucro di cartone e bustona UPS hanno indotto il mio "voltafaccia": "piccolo pensiero" da una collega milanese dello showroom omonimo.
Rimangio lo sputo: fuffa sì, ma io per prima godo nel vedere ed avere tutto questo.

lunedì 10 marzo 2008

Persepolis - Marjane e il lato più forte di tutti noi

Persepolis di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud
La sua visione mi ha isolato e spappolato sulla poltrona del cinema. Un'animazione grafica degna di contenuti più sublibi di pellicole d'autore.
Marjane, la protagonista, più concreta e vera di tante interpretazioni femminili hollywoodiane.
Un'animazione che gira intorno ad un fulcro e, come un meccanismo di una leva, gira intorno a questo: non è un semplice "cartone animato". E' un film-fumetto bidimensionale, in bianco e nero per buona parte della visione. A colori solo quanto la protagonista raggiunge la libertà.c'è gente che muore per le proprie idee; c'è gente che vuole essere libera (perchè non potendolo essere impara il significato più rapidamente di quella parola).

venerdì 7 marzo 2008

Il porno che conta

Siamo ormai soliti misurare e paragonare qualsiasi cosa. E' da giorni che focalizzo i miei pensieri più perversi sui metodi oggettivi nel classificare un "buon sesso".
A sentir parlare gli uomini, la cosa più bella che possano avere da una donna sono i famosi "pompini da urlo". Ma cosa rende "da urlo" una fellatio?
L'arroganza. Credo che una buona dose di successo per la donna (e nell'accogliere per l'uomo) sia la voglia mostrata nel farlo. Bando alla dolcezza, espressioni di delicatezza ed affetto verso il partner. Evitiamo contatti "intimi sentimentali". Fondamentale fare la porca (dicesi porca colei che mostra molta voglia di esibirsi sessualmente e di ricevere e dare godimento).
Maturando, mostro interesse sempre più verso la
lingerie da combattimento. E qui, credo, sia importante crescere professionalmente per divenire sì porca, ma porca di lusso, porca gioiello.
E penso che sia un ingrediente molto piacevole, a sorpresa, anche per l'altra parte maschile (o femminile in un rapporto lesbo).

giovedì 6 marzo 2008

Io c'ero...



Da bambina e da adolescente amavo sfogliare giornali di un certo volume (perchè erano pesantissimi e perchè non capivo il senso di così tante immagini e poche parole scritte) sul terrazzo di casa, a piedi nudi e circondata dai diversi cani che hanno vissuto con me la mia crescita.
Cercavo di immaginare come fosse una sfilata di moda, come fossero dal vivo questi esserini impeccabili (le modelle), perchè camminassero così stranamente, perchè facessero loro indossare abiti così assurdi e strani.
Venerdì 16 febbraio, a Milano Moda ho avuto le mie risposte. O meglio, ho tratto le mie impressioni e mi sono data risposte. Risposte a domande "di gioventù" che però avevano già un senso. Quello di osservare un mondo completamente vuoto, senza contenuti.
Ed i contenuti devono essere creati, o almeno far finta di aver creato qualcosa. Più si propongono stranezze più si parla di loro. Più si ha creato.
Che cosa ancora non capisco, se non della gran fuffa.

mercoledì 5 marzo 2008

Complimenti a.....

  1. al mio amico Matteo che pian piano ha cominciato a vivere rendendosi attivo a questo mondo. Le sue doti gionalistiche stanno pian piano emergendo e facendo i suoi frutti. Incula la balena!!!
  2. a me: è uscito il libro in collaborazione con la cara amica Maura. Ho accettato un suo invito a cena per festeggiare degnamente, con lei, in un ristorante in centrissimo a Parma. Brindisi a base di vino rosso fermo (il mio preferito): "ALLE PAROLE". Sì, alle parole ed al loro valore. Riserveremo sorprese a noi stesse ed al mondo in un prossimo futuro.
  3. al mio ginocchio: continuo a non usare le stampelle nonostante i legamenti siano andati a .....

Queens of the night

Prendi un venerdì sera di fine febbraio. Aggiungi una cena a casa di una amica-collega per festeggiare la sua casa nuova ed inizio convivenza (con un uomo), una buona pizza, una manciata di amiche-colleghe tra i 22 e 35 anni, una festa a tema in una discoteca del centro di Reggio Emilia. E la serata (nottata) è servita.
Se ci si aggiunge anche un motivetto ballerino ripetuto per tutta la serata in discoteca, sgambettando.... una foto da vip in posa "oddio ho un drink in mano che figura alcolica ci faccio", beh. Mi sono divertita come un'asina!!!
Last but not the least: ballare senza inibizioni è liberatorio. Purtroppo, solo la dance anni '90 "più maranza" mi permette di farlo a questi livelli "agonistici".