sabato 8 dicembre 2007

Una storia che non è una fiaba

Ho sempre dovuto farmi notare. Non per manie di protagonismo, ma per avere un minimo di importanza e considerazione perfino, ed almeno, nelle vite dei miei genitori.

Da infante ero iper-attiva: dovevo in qualche modo far reagire gli animi che mi stavano attorno, almeno ricevere un contatto umano, che spesso e volentieri erano sberle o sculacciate, difficilmente carezze. Sbagliavo nella modalità di richiamo: facevo fin troppo successo nel mio “baccano” e “confusione”. Il risultato era “fastidio”.

Da adolescente ho avuto un’illuminazione: se non potevo avere l’attenzione per “partito preso”, in quanto “figlia”, lo avrei avuto perché “genio incompreso”. Le medie sono state il mio primo “coronamento” da secchiona. Non trascorrevo pomeriggi senza ore di studio. Mi violentavo su libri, già classici e troppo colti per la mia giovane età. A 14 anni avevo già letto tutta la bibliografia di Fedor Dostoevskij. Gli ottimi in pagella e le insegnanti adoranti mi davano le uniche soddisfazioni che avevo. E perché togliermi almeno quelle? I miei genitori erano molto orgogliosi di avere una figlia tendente alla genialità. Inesistente. Non era genialità. Era disperazione.

Squadra che vince non si cambia: ho trascorso i primi 2 anni di liceo sputando sangue per la media del 9 in tutte le materie. E l’avevo.

Poi, a 15 anni, mi sono accorta che l’attenzione di un maschietto non mi faceva schifo, anzi. Mi gratificava, mi faceva fremere…più del trattato di energia nucleare di Eistein. Il mio primo bacio ha segnato la fine della media del 9. Avevo trovato un’altra fonte di emozione personale e gratificazione, considerazione.

Non è stata finzione. Ho amato la cultura, lo studio, la scienza, la letteratura.

Ho studiato per passione. Per voglia. Non per obbligo o per mancanza di altro da fare di meglio.

Mi sono resa veramente conto di quanto io abbia dato a me stessa concludendo ai 160 km\h in autostrada: laureandomi con 110 e lode.

Quasi sempre regalo libri. Quasi sempre viaggio con libri in mano. Quasi sempre parlo di citazioni di libri letti. Quasi sempre consiglio libri.

Il mio percorso è una storia, ma non è mai stata una fiaba.

I miei anni mentali, pari a 2 volte quelli anagrafici, sono la dimostrazione della solitudine che ha accompagnato la mia evoluzione in Donna e la sofferenza per questa. Eppure, ero sempre insieme a persone, amici, fidanzatini…familiari…da cui non ho mai ricevuto un gran chè. O da cui, forse non sono stata in grado di ricevere un gran chè. Anche se, porca troia, io ho sempre dato tantissimo…

Allora ho smesso di pretendere. Non è corretto pretendere dagli altri…. Da te si. Ho continuato a pretendere dall’unica persona da cui potevo farlo: Alessandra.

Piede sull’accelleratore sempre, prestando molta attenzione alla strada, soprattutto in curva.

Il risultato è questo. Quello che vedo quando mi guardo allo specchio.


7 commenti:

Massimo Spada ha detto...

Complimenti, almeno tu sei riuscita ad ottenere qualcosa, io sto ancora aspettando di vedere i risultati del mio lavoro, e al momento non ne vedo alcuno. Come te sono ignorato, da tutti o quasi, al contrario di te io non ho avuto la possibilità di studiare, ma leggere mi piace molto, così mi sono fatto una cultura "fai da te" e quando mi sono sentito pronto ho iniziato a scrivere. Inventare storie è la passione più grande, e adesso ho pubblicato un romanzo su internet, ma ancora non vedo risultati, certo ci vuole tempo, ma quanto ancora dovrò aspettare prima che qualcuno si accorga di me? Ad ogni modo se vuoi leggere stralci del mio romanzo puoi farlo nel mio blog " Storie in Blue" se poi ti piace puoi acquistarlo. Ovviamente mi aspetto che tu lasci dei commenti, non importa se sono di approvazione o meno, lascia ciò che sente il tuo cuore, mi basterà. Sperando in un tuo intervento ti saluto, augurandoti di realizzare i tuoi sogni più segreti! :)

Allefer ha detto...

Ciao Massimo,
leggo con attenzione il tuo post. Spero nel breve termine di poter fare altrettanto col tuo libro.

Massimo Spada ha detto...

Lo spero anch'io. E mi auguro che vorrai farmi i tuoi commenti. Sulla storia e sui personaggi che ho creato. Ti ringrazio per la visita sul mio blog, se vuoi acquistare il libro non devi fare altro che cliccare sul link che c'è: http://www.lulu.com/it/ sotto la voce libri dell'orrore trovi: "La Residenza del Diavolo" il mio romanzo appunto. Grazie ancora per la tua visita. Un abbraccio. :)

Allefer ha detto...

Scusami l'invadenza... ma nella "vita" di tutti i giorni, che lavoro fai?!? :-)

Massimo Spada ha detto...

Per dirti la verità sono disoccupato, il mio solo lavoro è fare lo scrittore a tempo pieno, dove spero di riuscire a farmi strada... anche se in Italia è davvero difficile... e comunque non mi lamento troppo, anche perché lamentarsi non serve a nulla...al momento abito presso una zia, e quindi il cibo non mi manca e adesso non mi manca neppure la possibilità di farmi conoscere, almeno spero... se poi neppure così riesco a sollevarmi, beh, mi fascerò la testa quando me la sarò rotta. Vedremo! :)

Allefer ha detto...

Però...ammiro la TUA MANCANZA DI ANSIA DA SOPRAVVIVENZA.
Al contrario di te, vivo ed ho vissuto con l'ansia di dovermi autosostenere sempre, economicamente, psicologicamente etc... Ultimamente qualcosa sta cambiando, dal punto di vista psicologico... :-)

Massimo Spada ha detto...

Essere ansiosi non ti porta quello che desideri, e poi, penso che la vita è già troppo complicata per crearsi nuove complicazioni. Ad ogni modo, questo stato di cose è maturato negli anni, prima anch'io avevo la tua voglia di affermazione, e ho provato a trovare la mia strada, con scarsi risultati, tentare di affermarmi come scrittore è la mia ultima chance, se non ci riesco, pazienza vorrà dire che non era destino. Punto. Un uomo non può fare più di così, se poi anche il "Destino" ti è avverso, cosa puoi fare per cambiarlo? Ciao! :) Un Abbraccio!